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al testo di William Faulkner
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Di notte i passanti vedevano dentro la finestra della baracca la vivida luce ferma di quella lampada brevettata, con lui seduto davanti ai libri che non tanto amava quanto credeva di avere il dovere di leggere, afferrare, assorbire e prosciugare con un po’ di quella stessa sprezzante intensità con la quale spaccava la legna, misurando contro i fuggenti secondi del tempo irrevocabile le pagine che voltava come il progresso implacabile di un bruco.
[ La poesia qui proposta è un libero adattamento in versi della scrittura in prosa tratta da Il borgo, William Faulkner, Adelphi, traduzione di Cesare Pavese, pagina 143 ]
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